Tradizioni Popolari

Sant’Anna

Sant’Anna

Tradizioni Popolari

“La pioggia di Sant’ Anna è una manna”. Oppure, “Per San Giacomo e Sant’Anna entra l’anima nella castagna”.  E infine, “Per sant’Anna ogni pioggia diventa manna”. Sono questi i 3 più popolari proverbi sulla ricorrenza di Sant’Anna, 26 luglio, con la quale inauguriamo la rubrica sulle tradizioni popolari. A questo proposito un sentito ringraziamento va all’Istituzione Culturale Educativa Castiglionese che ha gentilmente consesso i libri da dove sono tratte le storie che andremo a raccontare.

“I vecchi contadini parlavano della ‘nuvola di S. Anna’ che spezzava la calura estiva. Addirittura in qualche zona della Toscana la nuvola di S. Anna è chiamata anche ‘la tempesta (o turbine) di S. Anna’ in virtù del fatto che a volte i temporali estivi sono disastrosi. Il giorno di Sant’Anna era tabù trebbiare. Una leggenda maremmana racconta che un contadino trasgredendo alla festa, se ne andò a lavorare nei suoi campi maledicendo la santa. D’improvviso il cerchio della trebbiatura divenne un solco profondo. La terra tremò e la pioggia riempì la pozza che si era creata inghiottendo l’uomo nelle profondità terrestri. Ancora oggi, dove c’è un lago con una fonte sotterranea si dice che è la pozza di Sant’Anna e ogni 26 luglio se ci si avvicina a questi luoghi e si tende l’orecchio verso la terra si sente il rumore di zoccoli di cavalli o, adeguandosi ai tempi moderni, il brusio delle macchine trecciatrici. La ricorrenza di Sant’Anna è, dunque, una festa antica che rievoca un pre-esistente culto di una divinità infernale, delle acque sotterranee e della terra. Una leggenda che nei suoi contenuti di rito della fertilità ricorda il mito di Proserpina la figlia di Demetra rapita da Plutone che ogni anno torna al nascere della bella stagione. Come la messe che dopo essere rimasta seme sotto  la terra rinasce a nuova vita”.  (tratto da Vita in Toscana)

C’è poi un altro aspetto da sottolineare.

“Nella cultura popolare tradizionale esistono dei giorni particolari, legati a determinate figure dei santi che sono considerati particolarmente temibili per la grandine. E uno di questi e proprio il 26 luglio giorno di Sant’Anna. Tale credenza fa emergere l’aspetto di temibilità del sacro che deve essere adeguatamente e ritualmente controllato per renderlo propizio. Si promettono così digiuni particolari. Ma se nonostante tutto le nubi si addensano minacciose nell’aia prima vengono violentemente gettati a forma di croce gli attrezzi di ferro poi, in ultima istanza, viene attuato il gesto ritenuto in assoluto il più efficace ma anche il più rischioso e pericoloso o forse solo più peccaminoso: gettare violentemente sull’aia prima il sale e poi la catena del focolare.” (tratto da  Costumi e Tradizioni Popolari)

“Sant’Anna è anche la protettrice delle partorienti e un tempo sempre in Maremma e più precisamente a Tirli, una donna a turno teneva per un anno il fiocco azzurro della Santa e quando un’altra donna stava per partorire glielo portava per protezione”.  (tratto da Vita in Toscana)

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