Tradizioni Popolari

11 Novembre, San Martino

11 Novembre, San Martino

Tradizioni Popolari

L’estate di San Martino e l’apertura delle prime botti del vino

L’estate di San Martino è il nome con cui viene indicato il periodo autunnale (intorno la prima decade di Novembre) in cui, spesso si verificano condizioni climatiche che regalano giorni di bel tempo con temperature solitamente tiepide. Questa particolare “estate” coincide anche con l’apertura delle prime botti di vino.

Secondo la leggenda San Martino durante una gelida giornata autunnale avrebbe donato metà del suo mantello a un povero mendicante infreddolito e per questo atto di generosità Dio avrebbe reso il clima più mite proprio in quei giorni di novembre.

Ma, oltre alle molte usanze legate alla festività di San Martino, non occorre dimenticare i molti proverbi meteorologici connessi anche ai lavori in campagna: “Se il dì di San Martino il sole va in bisacca, vendi il pane e tienti la vacca; se il sole va invece giù sereno, vendi la vacca perché è poco il fieno”. Ossia: se all’ora del tramonto dell’11 novembre ci sono delle nuvole che coprono il sole, si può sperare in un buon raccolto di fieno e di grano e ci sarà pane da vendere e una vacca grassa; ma se tramonta in un bel cielo sereno non ci sarà fieno abbastanza per gli animali e sarebbe meglio venderli. Inoltre per la sua festività ci si augurava che la semina del grano fosse già finita per far sì che all’arrivo del freddo il seme già fosse sotto terra: “A San Martino sta meglio il grano al campo che al mulino”. Chi, infatti, semina dopo questa data avrà un raccolto misero: “Per San Martino, la sementa del poverino!”, si dice.

E chi vorrà avere una vendemmia fruttuosa si sbrighi anche a potare e a preparare il terreno attorno alla vite: “Chi vuol far buon vino, zappi e poti nei giorni di San Martino”.

In ogni modo, il proverbio più celebre che si ripete ancora oggi rammenta che “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino”. Spesso, infatti, intorno all’11 novembre torna per qualche giorno il bel tempo insieme con un po’ di tepore.

Giosuè Carducci, poeta toscano, scrisse una poesia in onore del santo.

“San Martino”

La nebbia agli irti colli

Piovigginando sale,

E sotto il maestrale

Urla e biancheggia il mar;

Ma per le vie del borgo

Dal ribollir de’ tini

Va l’aspro odor de i vini

L’anime a rallegrar.

In collaborazione con L’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese

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