Castiglion Fiorentino, la Storia

A partire dal VI secolo a.C., in epoca etrusca, il centro castiglionese si iniziò a sviluppare come spartiacque tra Arezzo e Cortona. L’antico fiume Clanis, che all’epoca attraversava la Val di Chiana, venne bonificato dagli Etruschi e costituiva un importante via di navigazione.
Con l’arrivo dei Romani, questi decisero che, data la fertilità della terra, di utilizzare questa zona per il fabbisogno alimentare dell’Urbe. Con l’imperatore Augusto la situazione cambio radicalmente. Urgeva una soluzione per le continue piene del Tevere che allagavano Roma, e fu deciso che il fiume Clanis era uno dei responsabili per via di una serie di affluenti che lo conducevano al fiume romano. Fu, pertanto, ostruita la foce del Clanis che, esondando, andò ad allagare la Valdichiana, rendendola una palude. Gli abitanti, temendo la malaria causata dalle acque stagnanti, fuggirono nei paesi limitrofi.
Il vecchio centro abitato, in base alle ricostruzioni che sono state fatte nel tempo, aveva il nome di Castiglione, ed era sotto il feudo dei marchesi del Monte Santa Maria. Nell’alto Medioevo, la cittadina venne sottomessa al potere della diocesi di Arezzo.
Nella seconda metà del XII sec. si formò il libero Comune, ma andò in continuo conflitto con i grandi comuni della zona tantoché, dopo la sconfitta aretina a Campaldino nel 1289, Castiglione passò sotto il dominio fiorentino. L’importanza strategica di Castiglione fece si che, nel 1303, le truppe aretine e senesi guidate da Uguccione della Faggiuola, riprendessero la città, le restituissero una nuova rete urbanistica e cambiarono il suo nome in Castiglion Aretino. In seguito alla morte del vescovo di Arezzo Guido Tarlati, si aprì una stagione di incertezze per la città, che venne dapprima ceduta a Firenze nel 1336, e successivamente espugnata dai Perugini diventando così Castiglion Perugino.
Nella seconda metà del 1300 avvengono una serie di eventi importanti per la comunità. La peste dimezzo la popolazione che vi risiedeva, e la stessa si ribellò al dominio dei Perugini, rifugiandosi sotto la protezione dello Stato della chiesa. Da li la cittadina passò definitivamente a Firenze e fu denominata Castiglion Fiorentino. L’inizio del XV secolo fu un periodo di crisi a causa di nuove pestilenze e delle conseguenti carestie. Durante la guerra tra Firenze e la Repubblica Senese, Castiglion Fiorentino fu presa dal fiorentino, ma nemico di Cosimo I de’ Medici, Piero Strozzi, per poi tornare in breve tempo sotto Firenze.
Il governo mediceo fu susseguito da quello del Granducato dei Lorena nel 1765, e Pietro Leopoldo decise di riqualificare la zona palustre, incaricando Vittorio Fossombroni di bonificarla.
Nel 1799 si interruppe il dominio fiorentino, con i francesi che presero la toscana. In tutte le città conquistate, e Castiglion Fiorentino non fa eccezione, fu innalzato l’albero della libertà. Castiglion Fiorentino fu presidiata dalle truppe napoleoniche dal 1800 al 1814, ma con la Restaurazione tornarono i Lorena, che ultimarono i lavori di bonifica della Valdichiana.
Sabato 21 giugno 1849 è una data storica. Garibaldi arrivò in paese provenendo da Cortona. I circa 4.000 uomini reduci dalla Repubblica Romana, si rifocillarono e si riposarono al Parterre, oggi Piazzale Garibaldi, e, dopo aver raccolto fondi dalle autorità locali, ripresero la marcia per Arezzo. L’evento venne ricordato non solo con l’obelisco nella piazza ma con la rima: “Giuseppe Garibaldi qui venne e s’attendò, mangiò, prese i quattrini e se n’andò”
In seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti della Toscana e del Regno d’Italia. Il passaggio della seconda guerra mondiale, fu causa di devastazioni sia al centro storico, che a buona parte del territorio. Questo fu, infatti, colpito da bombardamenti che provocarono centinaia di morti anche tra i civili.
Il 19 dicembre del 1943 il bombardamento fu particolarmente acre e causò la morte di 71 civili, tra i quali c’erano molte donne e bambini. In memoria di quell’episodio, il 26 gennaio 2004 la cittadina è stata insignita con la Medaglia d’argento al merito civile.