Le Nostre Storie

La storia dell’agriturismo “Mulino Vecchio del Cilone”

La storia dell’agriturismo “Mulino Vecchio del Cilone”

Le Nostre Storie

Come i protagonisti di un vecchio film canadese “Sliding Doors”, “Porte Girevoli”, così Giovanna e Romano con sguardo sottile aprono la porta della loro vita verso una realtà totalmente diversa. Difronte al bivio tra passato e futuro, tra storia e “favola” decidono di trasformare completamente le loro esistenze. Solo una decina di anni fa vivevano in una fattoria a Vanzaghello, comune alle porte di Milano, dove producevano latte e cereali. Oggi, invece, dopo varie peripezie, sono i proprietari dell’agriturismo “Mulino Vecchio del Cilone” che sorge nell’incantata Valle di Chio a Castiglion Fiorentino e producono ortaggi biologici olio e vino. “La serie di coincidenze positive che hanno caratterizzato la nostra vita – affermano all’unisono – ci hanno convinto che dovevamo abitare in questo meraviglioso paese”. La scelta di trasferirsi arriva, essenzialmente, dopo l’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa. “L’ambiente – continuano – si stava modificando a causa dello smog e le giornate erano ormai scandite da ritmi snervanti”. Così, nel mese di febbraio del 2000 decidono di trascorrere una settimana a Castiglion Fiorentino. Una 30tina le visite ed incontri messi in cantiere ma che non portano a nulla d’interessante. Fino alla domenica mattina quando, con le valigie in mano, arrivano nella stupenda Valle di Chio. “Nonostante la pioggia e la flora selvaggia – spiegano – veniamo ‘rapiti’ dalla location”. L’incuria la fa da padrone. I rovi e le sterpaglie “mangiano” quasi tutta la casa disabitata da 15 anni. Tant’è che l’edificio viene ricostruito ex novo. Un lavoro lungo e laborioso ma che una volta completato da i suoi buoni frutti. “Prima di azionare ruspe ed escavatori – spiegano – abbiamo fatto una ricerca nella locale biblioteca. E abbiamo visto che l’edificio, si tratta di un vecchio mulino, da qui il nome dell’agriturismo, era già stato disegnato dal celebre Leonardo da Vinci”. Ci vogliono 3 anni, tutto documentabile con foto e quintali di carta, sia per bonificare che per alzare il livello dell’area oltre a costruire l’agriturismo. 3 appartamenti, arredati con i mobili acquistati nei mercatini, di cui uno per i diversamenti abili. E come la “cigliegina” sulla torta così i vecchi stemmi di famiglia prendono posto sopra i camini. “Dopo tanti sacrifici – afferma Giovanna – siamo stati in grado di portare a termine il nostro progetto lavorativo che coinvolgeva e stravolgeva completamente anche la nostra vita”. Siamo nell’aprile 2003 e dalla teoria è tempo di passare alla pratica. “Siamo stati fortunati – sostiene – i nostri vicini di casa ci hanno benevolmente accolto. Addirittura alcuni di questi ci hanno aiutato anche nella nostra nuova attività agricola”. Grazie ad un amico di professione ambulante i primi ortaggi coltivati nei campi della Valle di Chio vengono venduti al mercato. E grazie ai vicini di casa il figlio Riccardo fa subito amicizia con i nuovi compagni di scuola mentre Alessio recupera in parte la salute e gode del favoloso clima temperato e dei colori del territorio. La vita, dunque, ri-prende il suo percorso interrotto qualche anno prima a 450 chilometri di distanza. La cantina si riempie di vino e le dispense si riempiono degli ortaggi biologici prodotti in azienda. Giovanna segue dei corsi di cucina toscana. “Ma le ricette più sfiziose – racconta – le ho ‘catturate’ dalle nonne del paese”. Siamo nel 2004 e arrivano i primi ospiti. Ma sarà l’anno successivo, il 2005, l’anno della svolta. Grazie al passaparola e grazie alla tecnologia multimediale, l’agriturismo “Mulino Vecchio del Cilone” accoglie molti ospiti. Il 90 % sono italiani provenienti da tutto lo stivale. “Essenzialmente cercano – spiega Romano – pace e tranquillità. Vogliono riscoprire i sapori di una volta, quelli genuini. Come è successo al direttore di un famoso tour operator ospite dell’agriturismo con la sua famiglia. Sosteneva che era stanco degli asettici e lussuosi hotel. Voleva calore e colore”. E all’agriturismo “Mulino Vecchio del Cilone” ha trovato il colore della campagna castiglionese con i suoi prelibati frutti. “Tutti gli ospiti – afferma Romano – possono raccogliere i prodotti del nostro orto”. Ed ha trovato il calore della gente di campagna. “L’ospitalità – continua – da noi è unica e sacra. Mangiamo tutti insieme a tavola i prodotti del nostro territorio”. Così, come le tessere che compongono un puzzle il percorso di vita di Giovanna e Romano si delinea passo dopo passo favorendo un viaggio lungo 450 chilometri, dal Nord Italia a Castiglion Fiorentino. Ma non è finita qui. “Sono entusiasta di questa vita – afferma Romano – ed ho sempre voglia di fare qualcosa di nuovo”. Infatti, mentre ogni anno il giardino si arricchisce di una nuova pianta l’agriturismo s’ingrandisce strada facendo, prima con la piscina e il fotovoltaico, poi con la spaziosa veranda dove vengono servite sia la colazione che la cena e per ultimo l’ampliamento delle 3 camere con bagno. In tutto, oggi, la struttura conta 12 posti letto più 9 lettini. Si dice, quindi, che il destino di un uomo se non del tutto ma almeno in parte sia già delineato fin dalla nascita. E sentendo la storia di Giovanna e Romano ci si può credere.

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