Calendario

Dopo la partecipazione ad Open Opportunity, l’A.O.T.C. fa il punto della situazione sul turismo.

Dopo la partecipazione ad Open Opportunity, l’A.O.T.C. fa il punto della situazione sul turismo.

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Non più turisti ma “viaggiatori”. È questa la più grande novità che è emersa da Open Opportunity, il meeting che si è occupato di Turismo e StartUp, 19 e 20 settembre all’Isola Polvese, Lago Trasimeno-Perugia, e al quale l’Associazione Operatori Turistici di Castiglion Fiorentino ha dato il patrocinio. Non è una semplice disquisizione sul termine che definisce gli ospiti che ogni anno visitano un territorio. Bensì è un nuovo pensiero, un nuovo ragionamento che può e forse deve trasformare il concetto dell’accoglienza turistica. Oggi i “viaggiatori” sono delle persone più consapevoli del viaggio che stanno affrontando. Vogliono vivere delle emozioni che devono rimanere tangibili nel tempo. Vogliono accrescere la conoscenza dei luoghi che visitano, delle persone che incontrano e dei nuovi modi di vivere. Vogliono scambiare le proprie idee, i saperi e le emozioni con le popolazioni che incrociano durante il loro percorso. E quindi per mettere in atto questo meccanismo virtuoso il territorio nella sua interezza deve avere quell’apertura mentale per ampliare oltre ai suoi anche gli orizzonti dei “viaggiatori”. “La manifestazione ‘Open Opportunity’ rappresenta appieno sia l’azione morale che il viaggio-scommessa intrapreso dall’associazione più di un anno fa – ha affermato Lidia Castellucci Presidente A.O.T.C. – Per avviare un adeguato sviluppo economico che abbia una sostanziale ricaduta sul territorio bisogna creare una piattaforma che comprenda una serie di servizi essenziali”. E il piano “Pollicino”, presentato durante il meeting perugino, va in questa direzione. È intenzione dei promotori del progetto, infatti, predisporre un sistema di servizi digitali innovativi sia per il “viaggiatore” che per lo stesso operatore turistico. Una sorta di laboratorio in cui tutti gli attori dagli studenti alle imprese produttive ed enti possono sia condividere le risorse che interpretare il più correttamente possibile i vari cambiamenti in atto. “Per diventare più competitivi – ha concluso Castellucci – ed offrire servizi migliori alla clientela è necessario costruire un sistema virtuoso dove tutti, nessuno escluso, facciano la sua parte”. Del resto, come recita un vecchio adagio, “l’unione fa la forza!”

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